Quando arriva la tecnologia la sfida è la governance.
Come si sta rimodellando il futuro della consulenza strategica
Sono stato chiamato a partecipare dal coordinamento degli Ordini della Toscana ad una interessante tavola rotonda sull’importanza della deontologia. Il titolo del mio intervento è stato “Deontologia, fattore critico di successo per competere in scenari complessi”. Mentre analizzavamo l’importanza dei due pilastri su cui poggia la nostra professione, competenza e fiducia, mi è stato segnalato da un esperto conoscitore del mondo startup un post da un venture capitalist di Singapore che forse avrebbe potuto interessarmi.
Ho trovato estremamente interessante questa visione che pur partendo da presupposti differenti giungeva a conclusioni simili alle mie evidenziando la necessità di recuperare i valori fondanti della professione che purtroppo spesso la categoria si ostina a rinnegare. E soprattutto vi intravedo una straordinaria opportunità di crescita e di impatto.
Ho provato a ritagliare qualche sua osservazione ed a costruirci sopra, seppur in maniera approssimativa, un articolo che possa fornire una base per una discussione più ampia.
L’articolo può apparire particolarmente severo nei confronti delle grandi multinazionali della consulenza, ciò deriva in parte dalle considerazioni del VC ed in parte dal nostro target di ricerca che sono le PMI tech in forte crescita che hanno esigenze differenti rispetto ai tradizionali clienti di queste multinazionali (storicamente banche, multinazionali, organizzazioni burocratiche, apparati statali o parastatali, ecc..). Fatene quindi la tara e commentate liberamente. Mi preme inoltre evidenziare che molte delle considerazioni riportate possono essere valide anche per altri settori.
Di seguito quindi qualche riflessione sul futuro della consulenza e sull’impatto dell’intelligenza artificiale (ma non solo), incorporando e ampliando le considerazioni e gli spunti forniti.
Indice dei Contenuti
- Introduzione
- Una trasformazione inevitabile: la consulenza al punto di rottura
- La governance come vincolo strutturale
- Lezioni dal passato: dall’elettrificazione del 1920 a Arthur Andersen
- Il ruolo dell’IA: potenziamento o sostituzione?
- Strutture organizzative emergenti: tra boutique, piattaforme e collettivi
- La nuova era della fiducia e dell’esecuzione
- Oltre la formazione tradizionale: l’MBA è ancora rilevante?
- Conclusioni
- Approfondimenti e risorse
1. Introduzione
Il mondo della consulenza è storicamente caratterizzato da grandi firme che hanno definito modelli di riferimento per decenni, fornendo servizi strategici e operativi a imprese, governi e organizzazioni no-profit. Oggi, però, questo settore sta attraversando una fase di profondo mutamento, innescato da diversi fattori convergenti:
- Digitalizzazione delle imprese
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Crescente maturità interna dei clienti , che sviluppano competenze analitiche e gestionali “in house”
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Esplosione dell’Intelligenza Artificiale (IA) , che erode i margini legati ad attività tradizionali di analisi e produzione di deliverable
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Resistenza culturale delle partnership storiche (leadership e soci) a reinventarsi dall’interno
Un elemento spesso sottovalutato di questa trasformazione è la governance : il modo in cui le società di consulenza prendono decisioni e investono in innovazione. Come vedremo, questo aspetto è cruciale per comprendere chi prospererà nell’era dell’IA e chi, al contrario, rischierà di rimanere indietro.
Ecco ciò di cui nessuno parla: la difficoltà non è riconoscere il cambiamento. È la governance. I vincitori non saranno i più veloci ad adottare l’intelligenza artificiale. Saranno le aziende che sapranno ridisegnare il modello di business liberandosi dalla paralisi del consenso.
2. Una trasformazione inevitabile: la consulenza al punto di rottura
Molte delle aziende leader nella consulenza mostrano segnali di rallentamento strutturale:
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Riduzione delle commissioni premium :
- Hanno registrato un calo importante in aree strategiche un tempo ad alta marginalità.
- Le tradizionali tariffe orarie, basate su ampi team di consulenti junior, vengono messe in discussione dal valore crescente che può essere ottenuto con risorse interne automatizzate.
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Calo dei margini e costi crescenti :
- Hanno visto ridurre i profitti dei partner mentre aumentavano i costi fissi.
- L’espansione massiccia in nuovi servizi (digitali, creativi, tecnologici) non sempre genera i ritorni sperati, specialmente se non coordinata da un modello di governance efficace.
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Fallimenti di grandi progetti interni :
- Ambiziosi piani di trasformazione hanno in diversi casi evidenziato come la spinta all’innovazione possa scontrarsi con le strutture interne e la necessità di consenso tra i partner.
I limiti del modello di partnership tradizionale
La principale debolezza risiede nella struttura di governance :
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Consenso maggioritario : ogni importante cambiamento deve essere approvato da una massa critica di partner, rallentando i processi decisionali.
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Focus su profitti a breve termine : spesso i partner privilegiano dividendi immediati rispetto a investimenti rischiosi, frenando l’innovazione.
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Innovazione per comitato : l’eccesso di passaggi decisionali inibisce la rapidità e la sperimentazione.
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Resistenza culturale : i modelli operativi ei sistemi di remunerazione sono pensati per il “vecchio mondo” della consulenza, basato sull’ora fatturabile e su grandi piramidi di consulenti junior.
3. La governance come vincolo strutturale
È proprio la governance a costituire la barriera più alta. Le aziende di consulenza vedono in diversi casi l’Intelligenza Artificiale come uno strumento da “bullonare” sui processi esistenti, sperando in incrementi di produttività simili a quelli promessi – ma mai realizzati – durante l’era dell’elettrificazione all’inizio del Novecento. Il mancato ripensamento delle strutture di potere, degli incentivi e della cultura interna può rendere l’IA un “effetto speciale” più che una leva di trasformazione.
Le società di consulenza che vinceranno la sfida saranno quelle capaci di:
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Svincolarsi dalla “tirannia del consenso” : adottando modelli di proprietà e gestione più dinamici, capaci di consentire investimenti in nuove aree di business.
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Riallineare gli incentivi : premiando la capacità di innovare e la creazione di valore a lungo termine, non soltanto la produttività oraria.
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Mettere la tecnologia al centro della strategia , non come add-on superficiale.
4. Lezioni dal passato: dall’elettrificazione del 1920 a Arthur Andersen
Il parallelismo con l’elettrificazione nel 1920
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Approccio di superficie : le fabbriche dell’epoca “semplicemente” sostituivano la forza motrice del vapore con un motore elettrico, senza ripensare il layout produttivo o la catena del valore.
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Illusione della produttività magica : l’aspettativa che la sola introduzione di una nuova tecnologia avrebbe migliorato i margini, senza adattare i processi.
Arthur Andersen e la crisi dell’indipendenza
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Spostamento dell’asse economico : la consulenza interna alla società era cresciuta fino a superare i ricavi dell’audit, creando un conflitto di interessi.
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Cultura basata sulla crescita, non sull’etica : la spinta costante a generare fatturato e la mancanza di indipendenza hanno creato il terreno per lo scandalo Enron.
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Paralleli odierni : diverse società di consulenza e revisione contabile stanno affrontando la stessa dicotomia: come bilanciare crescita e indipendenza? La storia mostra che privilegiare i profitti a breve può generare rischi esistenziali.
Quando il tuo modello di governance è stato costruito per il 1926, ma il tuo mercato si muove alla velocità del 2025, la storia diventa un ostacolo, non un asset.
5. Il ruolo dell’IA: potenziamento o sostituzione?
L’IA sta influenzando l’attività consulenziale in diverse aree chiave:
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Generazione di insight rapidi
- Grazie a modelli di Machine Learning (ML) e Natural Language Processing (NLP), l’IA elabora enormi quantità di dati in tempi molto ridotti, producendo analisi che un tempo richiedevano squadre di consulenti junior.
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Conseguenza : la tradizionale struttura piramidale, fondata sul leveraggio di personale junior, è sempre meno economica.
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Automazione di processi e deliverable
- Oggi è possibile creare rapidamente framework e presentazioni utilizzando piattaforme di generazione automatica (ad esempio ChatGPT, GPT-4 e altre).
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Conseguenza : la standardizzazione di molta documentazione “di base” riduce il valore percepito per cui si paga un premio.
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Conoscenza “interna” ai clienti
- I clienti sviluppano competenze analitiche interne, spesso potenziate da strumenti di IA integrati nei loro sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) e CRM (Customer Relationship Management).
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Conseguenza : l’accesso a informazioni di alto livello non è più esclusivo delle grandi firme di consulenza.
Paradossalmente, più l’IA progredisce, più la componente umana di fiducia, esperienza e giudizio diventa cruciale . In altre parole, l’IA non elimina il bisogno di consulenti, ma richiede ai consulenti di elevare il proprio contributo verso capacità di:
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Sintesi strategica (andare oltre il “cosa” e il “perché” verso il “come”)
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Visione di scenario (interpretare i dati e negoziare scelte complesse)
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Carattere e coraggio (sfidare le assunzioni dei clienti e dire “no” quando necessario)
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Creazione di relazioni basate sulla fiducia (un aspetto che la macchina non può sostituire)
L’ironia? L’intelligenza artificiale non sta rendendo la consulenza più tecnica. La sta rendendo più umana.
6. Strutture organizzative emergenti: tra boutique, piattaforme e collettivi
Oltre ai modelli tradizionali, stanno emergendo nuovi paradigmi:
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Boutique specializzate
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Focus su competenze verticali (ad esempio, cybersecurity, supply chain, ESG, FinTech).
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Agilità e costi contenuti: team snelli, anzianità elevata, estrema focalizzazione su un settore.
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Valore aggiunto : tariffe più giustificabili perché i consulenti portano “profonda competenza” e non eserciti di generalisti.
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Piattaforme abilitate dalla tecnologia
- Aziende che mettono a disposizione network di professionisti su base on-demand.
- Utilizzo di IA per il match tra problema del cliente e consulente/esperto.
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Struttura leggera , scalabile e con costi di gestione ridotti.
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Collettivi di consulenti
- Raggruppamenti flessibili di professionisti indipendenti, uniti da una visione comune.
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liquid Organization e “a progetto”, simile al modello di alcuni studi legali boutique.
- Forte spinta alla condivisione del rischio e al valore basato sui risultati .
Di seguito una tabella comparativa semplificata:
Modello |
Struttura |
Vantaggi |
Vantaggi |
Partnership tradizionale |
Gerarchia piramidale |
Riconoscibilità del marchio, portafoglio ampio |
Lentezza nel cambiamento, alti costi |
Boutique specializzate |
Team snello e focalizzato |
Profonda competenza, elevata agilità |
Capacità di scalare limitata |
Piattaforme abilitate da IA |
Rete di professionisti |
Bassi costi fissi, velocità di esecuzione |
Meno controllo sulla consegna |
Collettivi di consulenza |
Organizzazione liquida |
Flessibilità massima, costo variabile |
Gestione complessa delle risorse |
7. La nuova era della fiducia e dell’esecuzione
Storicamente, i clienti hanno assunto consulenti per:
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Mani in più per progetti complessi
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Credibilità per decisioni difficili
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Insight strategici non disponibili internamente
Oggi questi elementi si stanno riconfigurando:
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IA fornisce mani (virtuali) veloci e analisi immediate.
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La credibilità dipende più dalla reputazione individuale e settoriale che dal nome di una grande firma.
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Insight strategici possono essere reperiti in forme più democratizzate, grazie alla mole di dati disponibili online.
Nasce così un paradosso : mentre le competenze “dure” sono comoditizzate dalla tecnologia, il fattore umano (fiducia, giudizio, coraggio decisionale) acquista sempre più valore. È qui che la consulenza “diventa più umana”:
- I “vincitori” non saranno coloro che implementano l’IA più rapidamente, ma coloro che costruiscono relazioni di lungo periodo .
- La leadership di pensiero si sposta dalla mera produzione di report a un confronto costruttivo con il cliente.
8. Oltre la formazione tradizionale: l’MBA è ancora rilevante?
Un altro fenomeno in evoluzione è il declino dell’MBA come passaggio obbligato per entrare nel mondo della consulenza. La complessità del mercato richiede:
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Competenze profonde + capacità di orchestrazione : competenze tecniche verticali (es. data science, cybersecurity, advanced analytics) uniscono abilità manageriali e negoziali.
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Esperienza reale : si premia chi ha sfide sul campo e sa come costruire soluzioni pratiche, non solo teorizzare framework.
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Adattabilità e mentalità imprenditoriale : saper creare nuovi prodotti/servizi e coordinare reti di stakeholder.
Nel contesto attuale, i clienti chiedono più costruttori e meno teorici . Ciò non significa che la formazione accademica sia inutile, ma che da sola non basta se non è supportata da:
- Esperienze reali di implementazione
- Mentalità orientata all’esecuzione
- Capacità di coniugare conoscenze multidisciplinari
9. Conclusioni
Il futuro della consulenza è meno piramidale e più orizzontale , meno legato a grandezza e marchio e più incentrato su:
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Strutture di governance agili e incentivi all’innovazione.
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IA come leva di trasformazione , non un semplice add-on.
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Profonda fiducia come nuovo vantaggio competitivo.
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Specializzazione e reti come alternativa alle grandi partnership.
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Esperienza reale e costruzione di valore tangibile piuttosto che teorie astratte.
Per la prima volta, le grandi aziende non appaiono più “troppo grandi per fallire”: le dinamiche di mercato (margini in calo, clienti più autonomi, emergere di boutique e piattaforme specializzate) stanno erodendo i vantaggi di scala. L’ innovazione strutturale – e non soltanto l’adozione di nuove tecnologie – diventerà il discriminante tra chi coglierà le opportunità e chi verrà messo in crisi.
Il modello stesso si sta rompendo:
→ L’esperienza nel settore ha la meglio sulla conoscenza generale
→ Un lavoro complesso ha bisogno di specialisti, non di eserciti
→ La fiducia si erode ad ogni scandalo
→ La scalabilità ora genera complessità, non soluzioni
I client intelligenti si stanno evolvendo:
→ I marchi non garantiscono più la sicurezza
→ Le commissioni Premium non possono giustificare la compromissione della consulenza
→ consigli di amministrazione richiedono una responsabilità diretta
→ I risultati contano più della reputazione
La prossima ondata è già qui:
→ Studi specializzati con profonda esperienza e capacità di coordinamento garantita da una visione a 360.
→ Prezzi basati sul successo rispetto alle ore fatturabili
→ Squadre senior rispetto ad enormi piramidi
→ Responsabilità diretta dei risultati
Per la prima volta nella storia dei servizi professionali, essere più piccoli e più concentrati sta diventando un vantaggio, non una debolezza. L’intelligenza artificiale elimina la necessità di grandi team junior
10. Approfondimenti e risorse
Per chi desidera approfondire ulteriormente, ecco alcune risorse rilevanti:
-
Harvard Business Review – Il successo sul mercato dipende sempre di più dall’apprendimento, eppure la maggior parte delle persone non sa come imparare. Inoltre, quei membri dell’organizzazione che molti ritengono essere i migliori nell’apprendimento, in realtà non lo sono molto. Sto parlando dei professionisti istruiti, potenti e molto impegnati che occupano posizioni di leadership chiave nella moderna azienda:
Insegnare alle persone intelligenti come imparare
-
YCombinator – Abbiamo creato un’intelligenza artificiale che comprende a fondo l’intero ecosistema di dati di un marchio. Invece di aspettare settimane che una società di consulenza metta insieme un report, Operand analizza i dati in tempo reale e fornisce raccomandazioni attuabili.Operand – Un’intelligenza artificiale per uccidere McKinsey
Osservazioni Finali
L’IA, contrariamente a quanto si possa pensare, non distrugge la consulenza ma ne modifica radicalmente le regole. L’era dei grandi eserciti di junior sta tramontando un favore di professionisti senior , specializzati e autonomi. In questo nuovo panorama, la vera differenza la farà la governance , la capacità di esecuzione e la fiducia: fattori che nessun algoritmo potrà sostituire completamente. Le società di consulenza che sapranno anticipare questa trasformazione, ricostruendo il proprio modello dall’interno, saranno quelle destinate a guidare il mercato nel prossimo decennio.