La valutazione delle aziende in crisi OIV
La valutazione delle aziende in crisi OIV
Discussion paper n. 1/24 Exposure Draft pubblicato dalla Fondazione OIV.
L’ OIV ha pubblicato la Bozza (Exposure Draft) del Discussion Paper n. 1/24 su: LA VALUTAZIONE DELLE AZIENDE IN CRISI.
Quanto riportato in questo Discussion Paper non ha validità di principio di valutazione. Fa parte della c.d. non-authoritative literature.
Poiché tuttavia né i Principi Italiani di valutazione (PIV) né gli International Valuation Standards (IVS) coprono il tema della valutazione delle aziende in crisi, si è ritenuto opportuno fornire una guida di orientamento all’Esperto, così come l’American Institute of Certified Public Accountants (AICPA), organismo rappresentativo della professione contabile statunitense, aveva pubblicato già nel 2002 il Consulting services practice aid 02-1 Business valuation in bankruptcy: a nonhauthoritative guide.
Il presente documento non definisce nuovi principi di valutazione, bensì evidenzia alcune linee guida ispirate alle best practice adottate dagli Esperti in materia.
La valutazione delle aziende in crisi. Discussion paper n. 1/24 Exposure Draft pubblicato dalla Fondazione OIV. Share on X«L’esperto chiamato ad eseguire una valutazione di un’azienda in crisi ha un compito arduo, perché deve confrontarsi con i flussi risultanti da un piano industriale anche molto complesso e con un indebitamento soggetto a dinamiche particolari.
Ai fini dell’apprezzamento dei rischi connessi ai flussi di risultati e alla struttura finanziaria è importante che egli tenga conto delle diverse dimensioni del problema, illustrate nel documento. È necessario anzitutto prendere nota del contesto economico e del contesto giuridico nel quale si trova l’impresa in crisi; individuare le sfide da fronteggiare e valutare poi la consistenza del relativo progetto industriale, prestando attenzione non solo al disegno presentato ma anche al grado di stabilizzazione raggiunto dall’impresa, alle premesse sulle quali il piano è costruito ed ai mezzi disponibili per la sua realizzazione; infine esaminare il piano finanziario, da un lato nell’ottica del concorso al progetto industriale e dall’altro per rilevare la consistenza e la dinamica dell’indebitamento.»
La Crisi Aziendale: Evoluzioni Possibili e il Ruolo delle Valutazioni di Qualità
La crisi aziendale rappresenta un fenomeno che può evolvere in molteplici direzioni, determinato tanto dalle dinamiche di mercato quanto dalle relazioni tra i diversi portatori di interesse. Una gestione efficace della crisi richiede una diagnosi accurata delle cause sottostanti, accompagnata da una valutazione imparziale e rigorosamente documentata, capace di mediare tra gli interessi di tutti i soggetti coinvolti. Di seguito, verranno analizzate le principali evoluzioni possibili di una crisi aziendale, insieme al ruolo cruciale delle valutazioni nella determinazione delle soluzioni più idonee.
1. Le Quattro Direzioni della Crisi Aziendale
La crisi di un’azienda può evolvere in quattro principali direzioni:
- Riorganizzazione: l’azienda cerca di ridefinire le proprie strutture operative e gestionali per migliorare l’efficienza e ritornare alla redditività.
- Liquidazione: vengono venduti gli asset aziendali al fine di distribuire il ricavato tra i creditori, ponendo fine alle attività dell’azienda.
- Acquisizione: l’azienda è acquisita da un altro soggetto economico che vede valore nella continuità delle sue operazioni o nel potenziale di sinergie.
- Ristrutturazione finanziaria: vengono negoziati nuovi termini con i creditori per ridurre il peso del debito e favorire la sopravvivenza dell’impresa.
Le scelte sulla direzione da intraprendere dovrebbero basarsi sui valori relativi delle diverse soluzioni, ma in presenza di asimmetria informativa e conflitti di interesse tra i portatori di interesse, la soluzione adottata potrebbe non coincidere con quella in grado di massimizzare il valore dell’azienda nel suo complesso.
2. Valutazioni di Qualità per Ridurre Asimmetrie e Conflitti
Le valutazioni di buona qualità possono significativamente ridurre l’asimmetria informativa e favorire il dialogo tra diverse categorie di soggetti. Una valutazione ben strutturata deve essere convincente, supportata da evidenze e fattualità, e deve essere svolta nell’interesse generale, evitando di privilegiare una specifica parte.
Nel caso di aziende in crisi, ad esempio:
- Creditori privilegiati o ipotecari tendono a sottovalutare il valore dell’azienda in continuità e a sovrastimare il valore di liquidazione degli asset in garanzia.
- Gli azionisti hanno, invece, l’interesse opposto, mirando a valorizzare l’azienda come entità funzionante.
Valutazioni autorevoli e imparziali rappresentano i veri valori di mercato e offrono un’analisi oggettiva delle prospettive in continuità e dei prezzi di liquidazione.
3. Eccessi nel Processo di Gestione della Crisi
Il processo di gestione della crisi può risultare inefficiente a causa di eccessi che si manifestano in diverse direzioni, come:
- Ritardo nell’affrontare la crisi: spesso la crisi viene affrontata troppo tardi, limitando le soluzioni possibili e compromettendo le prospettive di recupero.
- Prosecuzione di attività non sostenibili: continuare operazioni che dovrebbero essere cessate può comportare una distruzione ulteriore di valore.
- Liquidazione prematura: la liquidazione di aziende che potrebbero ancora recuperare valore comporta la perdita di opportunità per tutti gli stakeholder.
L’efficienza della gestione della crisi è massimizzata quando si evitano questi eccessi, adottando decisioni basate su analisi oggettive e ben documentate.
4. Diagnosi delle Cause della Crisi
Valutare un’azienda in crisi richiede la diagnosi accurata delle cause che hanno portato alla situazione attuale, poiché tali cause influenzano il valore dell’azienda e dei suoi asset. Le cause più comuni includono:
- Declino del settore.
- Migrazione di valore nella catena del valore (a monte o a valle).
- Eventi negativi imprevisti (ad esempio, eventi macroeconomici al di fuori del controllo del management).
- Errori gestionali e fasi recessive particolarmente gravi.
- Sottocapitalizzazione e obsolescenza del modello di business.
La gravita della crisi e la natura delle sue cause influiscono direttamente sulla valutazione dell’azienda e sulle possibili opzioni strategiche.
5. Gravità della Crisi e Implicazioni Valutative
Maggiore è la gravità della crisi, più limitate sono le soluzioni alternative disponibili, maggiori sono i conflitti tra portatori di interesse e più elevati risultano i costi indiretti del dissesto, quali:
- Perdita di talenti chiave.
- Perdita di clienti e fornitori.
- Impossibilità di partecipare a gare pubbliche.
La crisi, spesso, non emerge improvvisamente ma è preceduta da un declino progressivo, caratterizzato dalla perdita graduale di componenti di valore. La crisi si manifesta in tutta la sua criticità quando il valore dell’attivo in funzionamento scende al di sotto del valore del debito.
6. La Gestione della Crisi come Valore Sociale
La gestione della crisi aziendale ha un impatto che va oltre gli interessi dei creditori, coinvolgendo l’intero sistema economico e sociale. I creditori potrebbero avere interesse a liquidare un’azienda anche quando il valore di continuità è superiore, con danni agli stakeholder e all’economia. Viceversa, gli stakeholder potrebbero voler mantenere in vita un’azienda che distrugge valore, esponendo i creditori a rischi elevati.
Per questo motivo, le normative nazionali disciplinano la gestione della crisi in modi differenti:
- Ordinamenti favorevoli ai creditori: mirano a ridurre i costi del credito e prevenire distorsioni concorrenziali causate dal mantenimento di imprese non redditizie.
- Ordinamenti favorevoli al debitore: proteggono l’azienda e gli interessi degli stakeholder, ma rischiano di preservare aziende che dovrebbero essere liquidate.
Il bilanciamento tra questi due approcci è cruciale per evitare sia un eccesso di liquidazioni che il mantenimento improprio di aziende non sostenibili.
Per approfondire
La valutazione delle aziende in crisi. Discussion paper n. 1/24 Exposure Draft pubblicato dalla Fondazione OIV.