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Diventare una learning company

A lezione dal Panatino per diventare una learning company

A lezione dal Panatino per diventare una learning company

Le passeggiate, la valutazione d’azienda e quel giusto mix tra competenza ed entusiasmo

La cosa bella quando esco a passeggiare da solo con mio figlio è la sua urgenza di scoprire, di raccontare, di domandare (spesso senza ascoltare del tutto le risposte, incalzando già con un’ulteriore domanda).

Inutile dire che io riesco ad inserirmi poco in questo flusso irrequieto e che ho diritto di parola solo se interrogato ;-).

Il mio compito è rispondere ai quesiti e mettere ordine a tutto questo entusiasmo magari facendo a mia volta poche ma ben mirate domande.

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Esperienza ed entusiasmo

In PANATO | Dottori Commercialisti le cose non vanno molto diversamente. Il mio compito è quello di guidare, incanalare l’entusiasmo. Mettere ordine, evidenziare possibili rischi e fare domande prima che le faccia il cliente (o fare quelle domande che il cliente giustamente non è in grado di fare) lasciando alle persone la libertà di trovare la soluzione migliore.

La qualità del team

Nel valutare una #startup si dice sempre che il primo fattore su cui concentrare l’attenzione è la qualità del team. Questo stranamente si fa meno per le imprese che operano in settori più tradizionali (o comunque spesso per mia esperienza si sottovaluta il tema). Eppure è uno dei più importanti fattori di attenzione in caso di risanamento di imprese in crisi (l’imprenditore è in grado di cambiare strategia?) ed è parimenti una delle prime analisi che si fa nel valutare una impresa innovativa in forte crescita.

L’età del team

Parliamo spesso di innovazione ma chiunque viva l’azienda potrà testimoniare che la presenza di giovani rappresenta elemento necessario (ma non sufficiente).

Perché sono (o dovrebbero essere ma qui sta alla bravura di chi assume…) più aperti, perché dovrebbero portare nuove competenze (seppur acerbe), perché hanno più voglia di sperimentare (e costando meno consentono di sperimentare di più).

Questo spessa un circolo virtuoso per i più bravi:

  • aumenta il fatturato
  • devo assumere e quindi inserisco giovani e/o nuove competenze
  • divento più competitivo

e parimenti aumenta le difficoltà per chi oggi è meno competitivo:

  • fatturato in calo
  • non posso permettermi di assumere
  • riduco le competenze
  • divento meno competitivo.

Il giusto mix tra competenza ed entusiasmo

Non a caso le imprese che crescono meglio sono quelle dove l’osmosi tra competenze ed entusiasmo, dove il mix tra le diverse generazioni è riuscito a produrre conoscenza e cambiamento.

Diventare una learning company (AI)

Una “learning company” (in italiano, “azienda che apprende”) è un’organizzazione che ha l’obiettivo di sviluppare una cultura dell’apprendimento continuo a tutti i livelli dell’azienda, al fine di migliorare le sue prestazioni e la sua competitività sul mercato.

Le principali caratteristiche di una learning company (AI)

Le principali caratteristiche di una learning company includono:

  1. Cultura dell’apprendimento: l’organizzazione incoraggia attivamente i suoi dipendenti a imparare e ad acquisire nuove competenze e conoscenze. Ciò può essere fatto attraverso programmi di formazione, workshop, coaching, mentoring e altri strumenti.
  2. Collaborazione e condivisione: la learning company promuove la collaborazione e la condivisione di conoscenze tra i dipendenti, incoraggiando l’uso di strumenti come forum online, social network interni e altri strumenti di comunicazione.
  3. Innovazione: l’organizzazione incoraggia la creatività e l’innovazione, spingendo i dipendenti a trovare nuovi modi di fare le cose e a sviluppare nuove soluzioni ai problemi.
  4. Agilità: la learning company è in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle nuove sfide, grazie alla sua capacità di apprendere e di innovare costantemente.

Roadmap per diventare una learning company (AI)

Per diventare una learning company, è necessario seguire alcuni passi importanti:

  1. Definire una visione e una strategia: l’azienda deve avere una chiara visione di dove vuole arrivare e una strategia per raggiungere questo obiettivo.
  2. Investire nella formazione: l’organizzazione deve investire in programmi di formazione, workshop e altri strumenti per aiutare i dipendenti ad acquisire nuove competenze e conoscenze.
  3. Promuovere la cultura dell’apprendimento: la learning company deve promuovere attivamente la cultura dell’apprendimento a tutti i livelli dell’azienda.
  4. Creare strumenti per la condivisione delle conoscenze: l’organizzazione deve creare strumenti e processi che favoriscano la condivisione delle conoscenze tra i dipendenti.
  5. Favorire l’innovazione e l’agilità: la learning company deve incentivare la creatività e l’innovazione, e sviluppare la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato.

Cara AI ti faccio una domanda

I tre paragrafi che precedono (AI) sono stati scritti con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Mi pongo e vi pongo una domanda però: siamo sicuri che una learning company debba concentrarsi così tanto al suo interno senza potenziare legami e canali di apprendimento con l’esterno? Ci siamo confrontando con associazioni, con università, con altri studi e società di consulenza. Ci domandano come collaborare, come ripagare il nostro apporto. Noi non domandiamo clienti, domandiamo confronto e conoscenza. Stupendoli un po’. Ma così cresciamo (insieme a loro)

Dalla valutazione alla strategia

Forse bisognerebbe lasciarsi contaminare e porsi più spesso queste domande.

Non solo quando effettuo una #valutazione ma quando definisco la strategia perché sono le fondamenta su cui costruire il piano.