L’importanza di pianificare
L’importanza di pianificare
Il business plan tra intelligenza artificiale e passeggiate nei capannoni
Mai lavorato così tanto sul piano di impresa come in questo periodo: sia perché richiesto dalla legge nel risanamento d’impresa, sia per valutare possibili acquisizioni. Tante domande, tante visite alla produzione, tanta analisi fondamentale e di mercato.
L'importanza di pianificare, il business plan tra intelligenza artificiale e passeggiate nei capannoni Share on XIl periodo però per quanto faticoso è proficuo e portatore di interessanti novità anche se analizzerò con maggior attenzione le tendenze che stanno emergendo e stanno impattando su di noi con più calma durante la pausa estiva.
Uno scenario estremamente complesso sta facendo crescere molto velocemente la cultura imprenditoriale di molte imprese e questo è un bene, ponendo contemporaneamente nuove sfide alla consulenza.
Trovo interessante ( non mi stupisce tanto la tendenza quanto l’intensità) che ci venga richiesta contemporaneamente una verticalità tecnica elevata su alcune pratiche e la capacità di sperimentare su altre collaborando con figure professionali che credavamo lontane da noi. Mettere insieme le due cose non è sempre facile soprattutto quando le cose da fare sono tante ed il tempo è poco.
Ci hanno chiesto di iniziare a sperimentare l’AI ed in questo articolo provo a riassumere le prime impressioni (sicuramente acerbe)
Prepararsi al cambiamento
Credo che sia una eredità del periodo Covid ed una presa di consapevolezza delle imprese che a fronte di un mercato mutevole ed incerto è necessario valutare più scenari alternativi. La pianificazione ovviamente è estremamente snella in molti casi sia perché si parla di PMI sia perché difronte al cambiamento è più agevole prepararsi investendo su asset spesso immateriali più che elaborando piani industriali complessi che difficilmente manterranno le promesse fatte (non fosse altro che per il mutevole scenario).
Abbiamo già trattato il tema in passato e per chi fosse interessato ad approfondire rimando al confronto avuto con il Prof. Fernando Alberti, professore alla LIUC di Castellanza ed alla Harvard Business School: Rilanciare la competitività, Disegnare modelli di business a prova di futuro
Le potenzialità dell’ intelligenza artificiale
Lavorando ad un nuovo progetto con un nuovo partner (che ci ha richiesto di portare le nostre competenze ma di rinnovare l’approccio, cosa che ci ha intrigato non poco lo ammetto) abbiamo iniziato a sperimentare concretamente, seppur ancora limitatamente, l’ AI.
Sono sorpreso dalle potenzialità dell’ intelligenza artificiale nel supportare le attività di confronto e dialogo. Devo ancora comprendere appieno lo strumento ma vale la pena di esplorare. Ha ancora molti limiti per come la vedo io (o forse sono io ancora un po’ impacciato con lo strumento).
Certamente per ora non è utilizzabile su questioni tecniche ma per stimolare il confronto ipotizzando scenari differenti può avere una sua utilità: velocizza e facilita.
Ridefinire la dimensione minima per competere
L’introduzione di una nuova tecnologia porta con sé spesso importanti impatti organizzativi. L’intelligenza artificiale sono convinto che contribuirà a ridisegnare il mercato della consulenza accelerando un percorso già intrapreso, seppur a fatica, negli ultimi anni.
Quali gli impatti previsti per la nostra professione?
- facilitare e velocizzare le attività più elementari (ancora da capire esattamente quali ma non sono poche), forse la parte più immediatamente applicabile ma anche la meno interessante;
- se verranno eliminati blocchi normativi e burocratici (ed oligopoli nel mercato del software) ridefinizione radicale dei servizi contabili (c’è da dire che già da tempo c’è la tecnologia per farlo, la volontà a vari livelli decisamente meno, i tempi non saranno brevissimi salvo l’auspicato caso del “crollo della diga”);
- introduzione di nuovi servizi di controllo e pianificazione (già da tempo il mercato ne avverte la necessità);
- maggior facilità e necessità di interazione con le imprese ed i professionisti esterni all’ambito economico/giuridico.
Tutto questo porterà a ridisegnare il servizio ed i confini (anche dimensionali) del nostro Studio. Le attività verranno ridistribuite tra i vari attori della catena (molti commentatori sottovalutano molto il ruolo del legislatore da una parte e quello dell’impresa dall’altra) in maniera non uniforme e non coerente con quanto avviene oggi.
Stiamo da tempo collaborando con nuove realtà consulenziali ma è evidente che tutto questo porterà a qualcosa di nuovo che il mercato peraltro già richiede pur non sapendone disegnare esattamente contorni e caratteristiche. I tempi (distinguendo tra effetti di breve e di medio periodo) come sempre ed anche in questo caso diventano fondamentali.
Abbiamo iniziato a cambiare lavorando sulla valutazione d’azienda, poi per seguire le startup (portando nuove competenze anche nella consulenza tradizionale) ed oggi forse stiamo scoprendo che cambieremo per seguire le PMI dinamiche ed in crescita riscoprendo valorizzando un DNA, fatto di competenza e fiducia, che da sempre è la forza della nostra professione e del nostro Studio.
Riscoprendo valorizzando un DNA, fatto di competenza e fiducia, che da sempre è la forza della nostra professione e del nostro Studio Share on XRimboccandoci le maniche e mischiando competenze
Per il momento però grande parte del lavoro lo facciamo ancora rimboccandoci le maniche e mischiando competenze.
Resta ancora la parte più bella del nostro lavoro.